PROGETTI / LABORATORI
LA PEDAGOGIA E' UN ATTO ESTETICO
LA PAROLA ROVESCIATA
III° Seminario introdurrivo per:
INFO Terza Annualità 2024: MEMORIAE
La necessità di una prassi rivolta al percorso formativo, e non solo performativo, delle attrici e degli attori e all’emancipazione dei propri strumenti di lettura critica delle opere, suggerisce questo laboratorio volto all’osservazione e alla pratica di quelli che sono i tratti fondamentali della traduzione scenica, linguistica e letterale dei testi, attraverso un esame correlato, integrato e approfondito della drammaturgia e di ogni suo possibile travestimento
"Lessico fondamentale – Una fetta, fatta di poco più di 2.000 vocaboli, costituisce il vocabolario fondamentale dell’italiano: si tratta di parole di uso frequentissimo, parole del cui significato e uso attivo siamo padroni sin da piccoli. Diciamo che il 90% dei nostri discorsi si fa usando questo lessico fondamentale (per esempio: preposizione e congiunzione a, articolo il, sostantivo cosa, verbo vedere).
Lessico di alto uso – Un’altra fetta, costituita di poco più di 2.500 vocaboli, costituisce il lessico di alto uso. Poco meno frequenti di quelle fondamentali, queste sono le parole dell’apprendimento scolastico. Il 6% dei nostri discorsi è fatto di questo lessico (per esempio: idiota, impaurire, impianto).
Lessico di alta disponibilità – Meno cospicua (circa 1.900 vocaboli), ma altrettanto importante, è la fetta del lessico di alta disponibilità. I vocaboli che ne fanno parte non sono così frequenti come quelli che appartengono alle prime due categorie, ma sono davvero comprensibili da tutti: si usano in certe circostanze (l’1-2% dei nostri discorsi è fatto di questo lessico), ma in quelle circostanze non c’è chi non li conosca e li usi (per esempio: asino nel significato di ‘stupido’, forchetta, pepe) .... Tullio De Mauro.."
Pensiamo veramente che il nostro lavoro si rivolga prevalentemente a quella modestissima fetta di pubblico che fa un uso corretto della lingua al punto di poterla comprendere e agire nella sua complessa ricchezza? È questo un tema?
L'esperienza di questi ultimi anni ci dice che la frammentazione delle esperienze formative e le lacune strutturali in materia di analisi correlata evidenziate ed evidenziabili nei corsi Istituzionali di Teatro dai quali provengono attrici ed attori della nuova generazione, ostacolano lo svolgimento di qualsiasi prassi tesa a fondare e strutturare le basi per un lavoro artigianale che abbia prospettive di lungimiranza e di sviluppo estetico e poetico.
La strategia radicalmente performativa dei corsi di formazione si distanzia sempre più dalla qualità propriocettiva dell'apprendimento e della specializzazione delle competenze; questo sia nel senso della restituzione scenica che nell'ambito del trasferimento di conoscenze e competenze.
Pensiamo quindi che un progetto laboratoriale integrato possa concorrere fondamentalmente ad arricchire e strutturare le attitudini percettive e propriocettive dell'attore favorendo un livello di competenza cosciente e consapevole più comune ad altre discipline come la danza o la musica, che rivesta oggi un profilo paradossalmente innovativo pur nell'evidenza della sua necessità di prassi comune, che ricondurre tale riflessione teorica e pratica nell'ambito della scena, così come sempre più si sviluppa in ambito accademico, contribuisca al rafforzamento di un dialogo tra saperi sempre più debole, eccentrico e casuale.
Pensiamo sia utile
spostare l'asse delle competenze analitiche e strutturali dall'ambito accademico a quello scenico, correlare in modo sussidiario gli elementi di analisi articolando contemporaneamente gli strumenti dell'analisi linguistica, coreutica e neuro scientifica, prendere atto delle nuove opportunità di lavoro per gli attori che sempre più spesso si rivolgono all'insegnamento
Il programma sarà articolato in tre azioni
la prima azione: neuroscienze e prassi scenica, Prof. Giampiero Cicalini / Marco Lucchesi - si proporrà di approfondire la conoscenza dei sistemi integrati funzionali che permettono al nostro corpo di esistere e quindi di esprimersi socialmente e artisticamente.
la seconda azione: architetture e consonanze del linguaggio con le strutture espressive dell'arte contemporanea, Marco Lucchesi - indagherà la correlazione tra i linguaggi espressivi più usati e tenterà di mutuarne un metodo volto alla traduzione strutturale e comparativa dei diversi dispositivi scenici.
la terza azione: analisi correlata del movimento secondo il metodo Laban Bartenieff, M° Susanna Odevaine / Marco Lucchesi - affronterà la possibile declinazione delle attitudini attoriali in ambito sociale e professionale tenendo conto delle istanze sempre più pressanti che arrivano dal mondo del disagio ambientale, sociale e patologico.
Programma di massima
Sistemi integrati
espressione e comunicazione nell’esperienza dell’attore: il punto di vista delle neuroscienze
stili di gestione delle emozioni, stili di gestione delle tensioni corporee e postura
rapporto tra la costruzione del personaggio ( o dell’azione scenica) e l’auto rappresentazione di se stessi
identità e identificazione nell’esperienza dell’attore
coscienza del respiro per pratiche su allungamento assiale, mobilità della colonna vertebrale, percezione dello spazio interno al corpo.
origine del movimento
muscolatura profond
movimento dalle ossa
studiare le articolazioni
Correlazione tra i linguaggi espressivi
lingua/dialetto
performance/struttura complessa
attore/avatar
traduzione/tradimento
immagine/parola
nuove abilità/diverse abilità
modelli e antimodelli
musica/parola
oralità e diffusione del sapere generazionale (racconti di comunità per i piccoli centri)
Altre declinazioni delle attitudini attoriali
analisi correlata del movimento secondo il metodo Laban Bartenieff
trasmissione e insegnamento di competenze generazionali
Calendario provvisorio
dal 16 al 20 settembre 2024
dal 30 settembre al 4 ottobre 2024
al 14 al 18 ottobre 2024
dal 28 ottobre al 01 novembre 2024
dall'11 al 15 novembre 2024
dal 25 al 29 novembre 2024
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PROGETTO SPECIALE MIBACT 2021con il sostegno dii collaborazione conPROGETTO SPECIALE MIBACT 2021
LA COMMEDIA DELL'INFERNO - Travestimento e dissimulazione tra neuroscienze e prassi scenica
COMMEDIA DELL’INFERNO.0 AL MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
un'opera contemporanea
Materiali per un progetto interistituzionale di pedagogia artistica, rivolto alla specializzazione di 10 attori già formati nelle principali scuole d’Arte Drammatica italiane
in collaborazione con
- MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
- TEATRO DI ROMA - Teatro Nazionale
- Conservatorio Nazionale SANTA CECILIA
- Istituto dell'Enciclopedia Italiana TRECCANI
- Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
- Scuola d'Arte Cinematografica Gian Maria Volontè
- Fondazione Teatro della Toscana - Centro d'Avviamento all'Espressione
- Liceo Artistico Ripetta di Roma
Nel 2018 abbiamo realizzato il Progetto Speciale MARX che, svolto in collaborazione, con Teatro di Roma, Enciclopedia Treccani e Conservatorio Santa Cecilia, è approdato sul palcoscenico del Teatro Argentina (Il Capitale di Karl Marx) come produzione del Teatro Nazionale di Roma in co-produzione con il Conservatorio Santa Cecilia in sinergia con alcune tra le istituzioni artistiche e culturali più importanti del nostro paese.
Scrivevamo, nell'illustrare il progetto, della necessaria prospettiva di restituzione pubblica che deve seguire ogni prassi di studio e di approfondimento; siamo convinti di aver rispettato questo necessario proposito e di averlo portato a termine in sinergia interistituzionale.
Continuiamo a pensare che la formazione qualitativa, umanistica e strutturale di nuove attrici e attori, coscienti e consapevoli delle proprie attitudini, sia un processo fondamentale per la costruzione di future opportunità di qualificata espressione artistica e di lavoro. E che l’aggiornamento dei punti di vista attraverso nuove e attuali forme di sapere come le neuroscienze sia necessario ancorché irrimandabile.
La necessità di una prassi rivolta al percorso formativo, e non solo performativo, delle attrici e degli attori e all’emancipazione dei propri strumenti di lettura e pratica critica delle opere, struttura questo laboratorio pedagogico volto all’osservazione e alla pratica di quelli che sono i tratti fondamentali della traduzione scenica, linguistica e letterale dei testi, attraverso un esame approfondito della drammaturgia e di ogni suo possibile travestimento nella cura di un prossimo incontro col pubblico.
Condizione necessaria di tali percorsi laboratoriali è la possibile “restituzione pubblica” del lavoro svolto, il confronto, e questo è opportuno che accada in ambiti di programmazione sensati e prestigiosi che prevedano, in progetto, tali appuntamenti.
Ora, per LA COMMEDIA DELL'INFERNO quella stessa rete interistituzionale, con la innovativa partecipazione del MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo si impegna per realizzare e sostenere secondo un principio di sussidiarietà un progetto di alta formazione e specializzazione, , rivolto alla specializzazione di 14 attori già formati nelle principali scuole d’Arte Drammatica italiane, che approderà al MAXXI nella sua forma di spettacolo a novembre 2021.
"Se tradurre è sempre tradire, e se riferirsi alla tradizione, nella modernità, è sempre operazione di straniamento, il «travestimento» dell’Inferno dantesco proposto da Sanguineti si pone come esempio massimo di creativo "misreading".
E' un legame di lunga data, quello di Lucchesi con Sanguineti e di Sanguineti con Dante. Egli si confronta con la Commedia con lo scopo, attuale e per nulla dissimulato, di raggiungere lo straniamento dall´originale, nella consapevolezza del carattere saturo raggiunto dalla citazione nell´epoca della modernità. E quale sito migliore potremmo offrire al risultato di questa indagine contemporanea, anche in considerazione del ‘700 anniversario dantesco, se non quello di un museo delle arti del XXI secolo come il MAXXI di Roma che apre i suoi spazi al teatro e alle reciproche e moderne ambizioni di dialogo con le arti e l'architettura?
Marco Lucchesi condurrà, insieme ad altri specialisti del linguaggio e delle neuroscienze applicate alla comunicazione (Prof. Giampiero Cicalini), da settembre a dicembre 2021, all'interno del complesso del MAXXI, del Teatro Due e del Teatro di Roma (Sala Enriquez,), un laboratorio integrato di analisi strutturale dei testi, propedeutico alle prove della restituzione pubblica interpretata dalle attrici e dagli attori specializzandi.
Tali attività, in ascolto di quanto accade loro intorno, saranno quindi co-oggetto/co-soggetto dell'offerta espositiva del MAXXI svolgendosi in relazione critica e strutturale con le mostre in corso nel periodo settembre/novembre 2021. Il pubblico del museo potrà seguire il lavoro della compagnia/classe che, durante il laboratorio, indagherà le architetture e le consonanze del linguaggio sanguinetiano con le strutture di senso e significato delle esposizioni e con l'architettura stessa della grande opera contemporanea progettata da Zaha Hadid: il MAXXI.
Come già per il Progetto MARX , il Museo MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo il Teatro di Roma - Teatro Nazionale l’Istituto TRECCANI e il Conservatorio Santa Cecilia di Roma saranno partners del progetto.
In collaborazione con l'Istituto TRECCANI, diretto da Massimo Bray, il magma letterario, teatrale, poetico di Edoardo Sanguineti, anche nelle sue forme più inconsuete e destrutturate accompagnerà il percorso, presso la propria sede Sala Igea, con letture pubbliche a cura di Marco Lucchesi ed alcune delle attrici che nel passato biennio hanno già avuto modo di confrontarsi con l'autore in occasione di Sanguineti Story - Teatro India - Giugno 2017
Un nuovo progetto interistituzionale quindi, con il suo portato sociale, formativo e politico ancor prima che teatrale, in sinergia e continuità con una rete di istituzioni pubbliche e private che contribuiscono alla sua realizzazione e ad accoglierlo in modo ufficiale e dedicato come opera contemporanea.
DESTINATARI
Il progetto è rivolto a 14 giovani attori ( età massima 30 ) già formati nelle principali scuole d’Arte Drammatica italiane (Paolo Grassi, Silvio D’Amico, Galante Garrone, Piccolo Teatro, Centro Sperimentale, Fondazione Teatro della Toscana, Gian Maria Volontè) e, anche, provenienti dal Corso di Specializzazione del Teatro di Roma.
PARTNERS
- MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
- TEATRO DI ROMA - Teatro Nazionale
- Conservatorio Nazionale SANTA CECILIA
- Istituto dell'Enciclopedia Italiana TRECCANI
- Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
- Scuola d'Arte Cinematografica Gian Maria Volontè
- Fondazione Teatro della Toscana
- Liceo Artistico Ripetta di Roma
MATERIALI
Il progetto, fornisce un’occasione eccezionale per un approfondimento correlato e comparativo di drammaturgie esemplari come quelle degli autori individuati. Il punto di vista neuro scientifico sviluppato dagli esperti ne compendia il portato contemporaneo e intellettuale.
Questi tradimenti/travestimenti letterari (per dirla con Edoardo Sanguineti), rendono epici ancor prima che tragici, oggi, i temi e le ricorrenze contemporanee che ne conseguono; in particolar modo la strumentalizzazione di ogni retorica del potere e dello scontro religioso e la disumanizzazione che ne consegue. Un territorio drammaturgico prismatico che offre ai giovani attori la possibilità di agire e recitare secondo la particolarità di questi linguaggi, sapendo che ogni testo, ogni grande testo, ha il suo specifico.
LA COMMEDIA DELL’INFERNO di Edoardo Sanguineti
Se tradurre è sempre tradire, e se riferirsi alla tradizione, nella modernità, è sempre operazione di straniamento, il «travestimento» dell’Inferno dantesco proposto da Sanguineti si pone come esempio massimo di creativo "misreading". E' un legame di lunga data, quello di Sanguineti con Dante. Egli si confronta con il testo con lo scopo, per nulla dissimulato, di raggiungere lo straniamento dall´originale, nella consapevolezza del carattere saturo raggiunto dalla citazione nell´epoca della modernità. Sanguineti cerca una «ricreazione» della Commedia Divina, in un confronto con il mostro sacro, che lo spinge, inesorabilmente, a fare i conti con «il mito per eccellenza della modernità», quel mito che ogni «autore moderno ha sognato di rinarrare, quando non lo ha rinarrato effettualmente». Si perpetua in tal modo l´immortale spinta a raccontare ancora quella storia, l´intima ambizione di «scrivere l´ultima Commedia possibile». Ne risulta un testo godibilissimo, ricco di echi e rifrazioni coglie, nel confronto con l´originale, la pirotecnica abilità di manipolazione della parola, applicata qui dal poeta di Laborintus alle risorse gestuali e polifoniche della resa drammaturgica.
Era il 1989, si erano avvicendate le stagioni del teatro del corpo, dell’immagine, del racconto, e Sanguineti, sempre attento alla drammaturgia – drammaturgo a sua volta, sia pure non a tempo pieno – inventa, per Federico Tiezzi, una delle sue più radicali riscritture, affrontando uno dei massimi monumenti letterari, l’Inferno di Dante.
Dico riscrittura ma Sanguineti usa un termine meno quotidiano e concettualmente più ricco: travestimento. Volendo, lo si può intendere come un ritorno al teatro di parola, ma la sua è una parola che è passata in sartoria per rigenerarsi, o forse per spogliarsi degli ingombranti paludamenti della letteratura: abbandonato il tavolo di lavoro, l’autore sale in palcoscenico, protetto dal più efficace dei travestimenti, quello del linguaggio.
Ecco come ne scrive egli stesso:
“Per questo tipo di operazione, in un momento in cui mi pare accettabile, e forse desiderabile, che gli uomini di lettere aspirino a rifarsi autori, e a tentare di inventarsi una missione teatrale, credo che la categoria giusta sia quella del travestimento, eccellente parola barocca, purché depurata da ogni esclusiva inclinazione verso l’orizzonte del burlesco e del parodico, e restituita immediatamente a quella dimensione scenica dalla quale appare affatto inseparabile”.
PROGRAMMA
SETTEMBRE / NOVEMBRE 2021 – operativo
- Nei mesi di settembre 2021 verranno selezionati i partecipanti al gruppo/classe.
- A settembre inizierà il lavoro presso il Teatro di Roma per poi continuare al Museo MAXXI per tutto il periodo del laboratorio e della restituzione pubblica finale.
Il laboratorio avrà una scansione settimanale (dal martedi al sabato) che occuperà gli attori, accompagnati da borse di studio per le prove e scritturati per la restituzione – anche se aperta gratuitamente al pubblico), per circa 300 ore frontali nel corso dei tre mesi.
STRUTTURA DEL LABORATORIO
Il lavoro si svolgerà seguendo sei finalità principali:
- traduzione dei testi e delle drammaturgie assunte, in forme diverse quale la narrazione orale e fabulistica e poetica al fine dell'acquisizione di una competenza "altra e profonda" dei materiali, con successiva produzione di materiale narrativo scritto
- processo di appropriazione dei linguaggi utilizzati (prosa, verso, dialoghi)
- elaborazione dei materiali drammaturgici attraverso l’analisi e la critica della struttura profonda e neuro scientifica dei testi
- analisi dei suoni della lingua originale e dei testi di riferimento originari
- elaborazione delle drammaturgie di riferimento per gli allestimenti
- prove della restituzione
- restituzione pubblica del lavoro in forma di spettacolo
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