Compagnia "Habillé d’eau" in residenza dal 4-18 ottobre 2015 a cura di Silvia Rampelli
Habillé d’Eau
Residenza al Teatro Due di Roma
4-18 ottobre 2015
La residenza con le sue parziali articolazioni intende costituirsi come un oggetto in grado di riflettere il tema della temporalità o processualità dell'atto. Sviluppa l’ambito della creazione, la pratica, l'osservazione. Dedica un fuoco a Claudia Castellucci, che propone il seminario Esercitazioni Ritmiche di Roma, aperto al pubblico domenica 18 ottobre dalle 15 alle 19. Ospita ed espone il lavoro di Mk, di Habillé d’eau, il laboratorio di Francesca Proia, gli ateliers di Silvia Rampelli.
Esercitazioni ritmiche di Roma
di Claudia Castellucci
Seminario 16-17-18 ottobre dalle 15 alle 19
Apertura al pubblico
domenica 18 ottobre dalle 15 alle 19
Le esercitazioni introducono alcune “cadenze”: passi ritmati secondo schemi tratti dalla metrica dell’antica poesia greca. La danza, come poesia reale (un fatto), incorpora il ritmo (battere e levare) e lo pone nel tempo. Una particolare attenzione è rivolta al “momento”, quel minimo impulso che è l’inizio del movimento, con l’inerzia che ne segue; l’intervallo tra un gesto e l’altro; l’egemonia della musica nella danza.
Le esercitazioni hanno lo scopo di approfondire il concetto di “durata”; il colloquio di una presenza continua nel tempo.
Il luogo delle esercitazioni sarà aperto per tutto il giorno di domenica 18 ottobre, per chi voglia osservare dall’esterno una forma di scuola, scandita nei suoi differenti momenti.
Claudia Castellucci
Claudia Castellucci fonda nel 1981 la Socìetas Raffaello Sanzio assieme a Romeo Castellucci e Chiara Guidi. Per la compagnia compone testi drammatici e teorici, ed è interprete in diversi spettacoli. Ha creato scuole di tecnica drammatica di cui Setta. Scuola di tecnica drammatica (Quaderni Quodlibet, 2015) costituisce la summa. Ha pubblicato, oltre a numerosi testi teatrali, i volumi: Il teatro della Socìetas Raffaello Sanzio: dal teatro iconoclasta alla super-icona (con Romeo Castellucci, Ubulibri 1992), Uovo di bocca. Scritti lirici e drammatici (Bollati Boringhieri 2000), Epopea della polvere (con Romeo Castellucci e Chiara Guidi, Ubulibri 2001), Les Pèlerins de la matière, théorie et praxis du théâtre (con Romeo Castellucci, Les Solitaires Intempestifs 2001), The Theatre of Socìetas Raffaello Sanzio (con Romeo Castellucci, Chiara Guidi, Joe Kelleher e Nicholas Ridout, Routledge 2007).
Ascoltare trasforma - Esercizi di Nada Yoga
a cura di Francesca Proia
Laboratorio 9-10-11 ottobre dalle 15 alle 19
Apertura al pubblico
domenica 11 ottobre dalle 15 alle 19
“Ho seguito allo sferisterio Francesca Proia svolgere ogni mattina un laboratorio di Nada yoga, introducendo con dolcezza e dedizione un esiguo gruppo di partecipanti verso un suono interno, buio ma ricco di visioni. Un’immersione personale e comunitaria dentro questo paesaggio flottante a cui il suo teatro si rivolge. Santarcangelo 13 cominciava anche da qui, attivando quest’ascolto, finalmente avulso da rappresentazioni. Un ascolto che ha oggi un estremo valore politico.”
Marco Villari - Artribune
Il laboratorio si fonda sulla condivisione di una semplice pratica corporea composta dalle tecniche percettivo sensoriali che sono alla base del mio lavoro.
Si tratta di percorrere insieme un cammino che si fonda sull'ascolto come strumento diretto di trasformazione sottile.
Propongo un lavoro basato sul riconoscere la qualità dei suoni naturali e il modo in cui essi toccano le persone. Vorrei concentrarmi su quelle pratiche, corporee, vocali, percettive, in grado di operare una messa in contatto intuitiva tra il corpo e il soffio, per il tramite della vibrazione.
Creando una linea di azione che non fissi i suoi orizzonti sulle potenzialità muscolari del corpo, ma piuttosto sulla trasformazione del pesante in leggero, in modo rapido e intuitivo.
Ci sono suoni grossolani e suoni fini; alcuni suoni hanno la facoltà di raccogliere la mente dell’ascoltatore.
Francesca Proia
Danzatrice e assistente coreografa per il regista Romeo Castellucci (2003-2007); danzatrice con Monica Francia, Masaki Iwana e Habillé d’eau, Francesca Proia inizia un tragitto coreografico autonomo a partire dal 2003. Presenta il suo lavoro in alcuni tra i più importanti spazi nazionali e internazionali, tra cui la Fondation Cartier a Parigi, il Festival Internazionale di Santarcangelo, il Teatro Comunale di Ferrara, il Festival Vie di Modena, l’Auditorium-Fondazione Musica per Roma, il Festival Cervantino di Guanajuato, il Laban Center di Londra, la Montclair State University/New York, Session House (Tokyo).
In parallelo, inizia lo studio dello yoga nel 1992. Nel 2000 si diploma insegnante presso EFOA International, dove apprende la metodologia di André Van Lysebeth.
Si forma in seguito attraverso gli insegnamenti collegati a Krishnamacharya.
Approfondisce il nada yoga e le applicazioni terapeutiche del pranayama.
Nel 2012 inizia un apprendistato ad personam con una yogini che ha fatto voto di anonimato.
E’ una delle artiste presenti in Overground, Visioni dalla scena performativa italiana, progetto editoriale nato dall’incontro del fotografo Luca Del Pia e delle studiose di performing arts Lucia Amara, Piersandra Di Matteo, Adele Cacciagrano e Tihana Maravić. (Boiler Edizioni, 2011).
E’ autrice di testi che trasforma in oggetto di ascolto e letture pubbliche, tra cui: Dream theory in Malaya, Voce lattea, Forma tantra, La montagna delle intuizioni d’amore, Tornano leggere a me, Esperienza della montagna, un discorso sulle mudra.
Con le edizioni Titivillus ha pubblicato Declinazioni yoga dell’immagine corporea (2011).
Nel 2015 ha pubblicato La strada collettiva (Il Vicolo Editore, Cesena).
La natura dell’atto
Silvia Rampelli - Habillé d'eau
Laboratorio 9-10-11-12 ottobre dalle 10 alle 14
Apertura al pubblico
lunedì 12 ottobre dalle 10 alle 14
Atelier 16-17-18 ottobredalle 10 alle 14
Il laboratorio indaga la natura dell’atto. Ne pratica i fondamenti: materia, tempo.
Focalizza l’emergere dell’esperienza del corpo.
Approfondisce in modo specifico il transito alla cognizione.
E’ il luogo della consegna al qui e ora dell’accadere, dell’ampliamento percettivo dell’attitudine critico-conoscitiva.
Silvia Rampelli - Habillé d'eau
Laurea in Filosofia, docente del Master in Artiterapie - Università Roma Tre, focalizza la riflessione sulla natura dell’atto performativo, sul dato umano come oggetto estetico-conoscitivo. Attiva nella creazione artistica con la compagnia Habillé d’eau e in ambito teorico e sociale, conduce seminari nel contesto della danza e dell’azione performativa, laboratori con utenti fragili. Guida un laboratorio permanente sul movimento e la danza applicati alla malattia di Parkinson.
Con Habillé d’eau è prodotta dalla Biennale di Venezia diretta da Romeo Castellucci, dal Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera Teatro ed è presente nei maggiori festival italiani e in Francia, Bosnia, Stati Uniti, Polonia. Creazioni recenti sono: Or, prodotto da ZTL-Pro con il sostegno della Fondazione Romaeuropa/Palladium e del Teatro di Roma, l'opera video Courtesy of, prodotta dal Malta Festival di Poznan, Strutture elementari dell'azione, con la cura del Dams, Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell'Università Roma Tre.
Numerosi sono i testi critici pubblicati, tra i quali ultimamente: Il corpo insorto nella pratica performativa di Habillé d’eau, a cura di Ada D’Adamo, Editoria e Spettacolo, Roma 2012. Prologo e dialogo di Strutture elementari dell’azione, testo scelto da Attilio Scarpellini per la sezione della Enciclopedia delle Arti Contemporanee. I portatori del Tempo, volume III. Il Tempo inclinato, a cura di Achille Bonito Oliva, Mondadori Electa, Milano 2015.